http://www.cn24.tv Mercoledì 10 Febbraio 2010 | In questa edizione di Report24: Centrale di Salina Joniche, atteso domani l'ok della Commissione Via L'allarme di Legambiente che invita a ridurre le emissioni di CO2 Dopo Civitavecchia, Vado Ligure, Fiumesanto e Porto Tolle, domani si attende l'ok della Commissione Via nazionale per l'apertura della nuova centrale a carbone di Saline Joniche in provincia di Reggio Calabria. Così le tonnellate di CO2 prodotte nell'anno supereranno i 32milioni. Un livello di emissione molto alto che contrasta con l'impegno, assunto dal nostro paese in sede europea per ridurre i gas serra di 60 milioni di tonnellate entro il 2020. Questo è quanto emerge dal dossier di Legambiente "Carbone: vecchio, sporco e cattivo" sull'inquinamento del clima, causato dal combustibile, presentato stamattina nella città dello stretto. L'Italia, dovrà puntare sulla produzione termoelettrica, per combattere i mutamenti climatici. Secondo il rapporto di Legambiente nel 2008 le 12 centrali a carbone funzionanti sono state gli impianti industriali che hanno sforato di più rispetto ai limiti di CO2 fissati dall'unione europea, mentre le centrali termoelettriche che bruciano altri combustibili, hanno superato di poco. Nella classifica stilata da Legambiente al primo posto degli impianti a carbone a maggiore emissione di gas, si trovano quello dell'Enel di Brindisi, la centrale di Fusina e l'impianto Tirreno Power di Vado Ligure. Tutti i superamenti delle centrali, ammontano a circa 88 milioni di euro, prezzo che gli italiani troveranno addebitato sulle bollette e che pare, sia destinato ad aumentare.